Soggetti over 65 anni e rischio mortalità

LIVELLI CIRCOLANTI DI VITAMINA D E MORTALITÀ NEI SOGGETTI CON PIÙ DI 65 ANNI

Semba RD, Houston DK, Bandinelli S, Sun K, Cherubini A, Cappola AR, Guralnik JM, Eur J Clin Nutr. 2009 Dec 2. [Epub ahead of print]

La carenza di vitamina D nella dieta, che è associata all’aumento del rischio di osteopenia, osteoporosi, ridotta efficienza muscolare, malattie cardiovascolari e mortalità per tutte le cause, è destinata a divenire un problema di salute pubblica sempre più rilevante.

Infatti nella popolazione anziana, che è in costante aumento (si stima che nei prossimi 15-20 anni nei paesi industrializzati i soggetti con età superiore a 65 anni rappresenteranno il 20% dell’intera popolazione), si riscontrano frequentemente ridotti livelli di questa vitamina. Tuttavia le informazioni disponibili sulla relazione tra i livelli plasmatici di 25-idrossivitamina D (25(OH)D), indicatore della disponibilità di vitamina D per l’organismo, e la mortalità sono ad oggi limitate.

In questo studio italiano prospettico di coorte sono stati correlati i livelli plasmatici di 25(OH)D con la mortalità per diverse cause in circa 1000 soggetti con più di 65 anni che vivono in modo autonomo in Toscana, partecipanti allo studio InCHIANTI (Invecchiare in Chianti).
Il rischio di mortalità sia cardiovascolare che per tutte le cause è risultato significativamente maggiore per gli uomini e le donne con i livelli più bassi di vitamina D -25(OH)D (<10,5 ng/ml; <26,2 nmoli/l), rispetto ai soggetti con le concentrazioni più elevate (425,6 ng/ml; 463,9 nmol/l).

QUESTI RISULTATI CONFERMANO CHE I LIVELLI CIRCOLANTI DI 25(OH)D (VITAMINA D) SONO PREDITTIVI DEL RISCHIO DI MORTALITÀ.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19953106

 

 

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