Equilibrio ACIDO-BASICO

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dott.ssa Katerine Kousmine

VALUTAZIONE E IMPORTANZA DELLA MISURAZIONE DEL pH URINARIO.

Il pH in medicina è l’unità di misura attraverso la quale si determina l’acidità, la neutralità e l’alcalinità di un liquido organico. Valori di pH pari a 7 corrispondono alla neutralità, valori inferiori a 7 indicano acidità e valori superiori a 7 indicano alcalinità/basicità.
Un eccesso di ioni idrogeno nel corpo umano è causa di acidità e la sigla pH significa proprio “potentia Hidrogeni”.

Per meglio comprendere il significato del parametro pH nelle urine è necessario prima conoscere i meccanismi che all’interno dell’organismo si attivano per compensare eventi metabolici di cui il pH urinario è espressione.

Molti processi metabolici che ci mantengono in vita, trasformando gli alimenti e l’ossigeno in energia, producono scorie acide. Queste ultime vengono eliminate tramite dei sistemi “tampone” che sono in grado di rimuovere piccoli carichi acidi attraverso i polmoni, il fegato, i reni e la pelle.
Quando le quantità di scorie superano quelle che il nostro organismo è in grado di eliminare insorge l’acidosi tissutale, ovvero un sovraccarico di sostanze acide “parcheggiate” in alcuni tessuti, in particolare nella matrice extra-cellulare, in attesa di essere neutralizzate e poi smaltite.

La modalità più semplice per valutare l’acidosi tissutale è rappresentata dall’analisi del pH nelle urine. Questa rilevazione può essere effettuata con le strisce indicatrici del pH che si possono acquistare in farmacia. La fascia in trasparenza, nella tabella, evidenzia i valori di pH fisiologici nel corso della giornata. Quando le misurazioni si discostano ripetutamente da questa curva, si è in ACIDOSI TISSUTALE.

equilibrio acido basico

Ore 6.00
L’urina è al massimo dell’acidità poichè nella notte viene scomposto il carico di acidità
Ore 12.00
Poco prima di pranzo, il pH è leggeremente acido, le sostanze basiche sono state immagazzinate come riserve alcaline o sono state utilizzate.
Ore 9.00
2-3 ore dopo la colazione, nei soggetti sani, l’urina testata risulta leggermente alcalina.
Ore 15.00
Il pH è alcalino.
Ore 18.00
Poco prima di cena il pH, ne soggetti sani, è leggermente acido.

L’equilibrio acido-base nell’organismo è fondamentale in quanto come ricordato molti processi vitali hanno luogo se il valore del pH è leggermente alcalino.

I fattori più importanti che possono causare l’acidosi tissutale sono:
– eccesso di alimenti acidificanti.
– insufficiente apporto di alimenti alcalinizzanti, in particolare frutta e verdura.
– uso prolungato di farmaci.
– insufficiente apporto di liquidi.
– vita sedentaria.
– fumo, alcool e stress.
– attività sportiva svolta a livello intenso.
Lo stato di acidosi è associato a numerosi disturbi a carico dell’organismo:
apparato gastro-enterico: pirosi, acidità, dispepsia, sonnolenza postprandiale.

cute: seborrea, eczemi, micosi.
sistema nervoso: palpitazioni, ansia, cefalea.
apparato osteo-articolare: dolori muscolo-scheletrici, infiammazioni, osteoporosi.
sistema endocrino: disfunzioni tiroidee, alterata tolleranza glucidica, irregolarità mestruali.
In assenza di patologia conclamata, la causa più frequente di acidosi è da ricercare nella dieta e negli altri fattori citati in precedenza.

Per valutare la propria personale condizione si dovrebbero effettuare le misurazioni del pH delle urine per alcuni giorni, annotando contemporaneamente l’ora della misurazione stessa.
In caso di valori del pH ripetutamente acidi e che si discostino notevolmente dalla curva ideale, è necessario modificare il proprio stile di vita:

– aumentare l’assunzione di alimenti alcalinizzanti. Bisogna tenere in considerazione che gli alimenti alcalinizzanti (frutta e, verdura)dovrebbero rappresentare sempre una buona parte nel nostro introito di cibo giornaliero.

– integrare l’alimentazione con prodotti specifici a base di sali minerali alcalinizzanti.
– assunzione quotidiana di liquidi, acqua o tisane, nella misura di almeno 1-1,5 litri limitando il consumo di caffè, tè ed alcolici.
migliorare l’apporto di ossigeno nell’organismo attraverso una giusta e regolare attività fisica (una semplice passeggiata o camminata nei boschi) che permetta di migliorare l’apporto di ossigeno e promuovere il rilascio di acido carbonico sotto forma di anidride carbonica. Evitare, se possibile, situazioni che generano stress.
– agevolare l’eliminazione di sostanze acide e stimolare gli organi deputati alla disintossicazione dell’organismo. Molte piante possono essere di aiuto per raggiungere questo obiettivo.
-anche le saune possono risultare utili salvo controindicazioni mediche.

Conclusioni
La misurazione del pH nelle urine rappresenta un presidio pratico, non invasivo e affidabile per la definizione dello stato di acidosi metabolica. L’utilizzo clinico della misurazione del pH urinario, alla luce delle nuove esigenze appena descritte, costituisce uno strumento molto utile che permette un tempestivo intervento terapeutico identificabile con modificazioni dietetiche e supplementazione con sostanze alcalinizzanti la cui finalità consiste nel ripristinare l’equilibrio acido/base da cui dipende la buona funzionalità di tutto il nostro organismo.

Un pH fortemente acido (inferiore a 5,9) nelle prime urine del mattino induce il sospetto di stato di acidosi per la conferma del quale sono necessari approfondimenti quali:
• studio frazionato dell’acidità in più campioni di urine raccolte nell’arco della giornata.

• studio della funzionalità renale e analisi del regime dietetico.

“Il controllo del pH urinario e la sua normalizzazione devono far parte integrante del piano terapeutico di ogni malattia cronica, che può presentare sintomi di perturbazioni metaboliche con conseguente aumento dell’acidificazione”
Dott.ssa Catherine Kousmine Tratto da “Salvate il vostro corpo”

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