IL CONCETTO di TERRENO
“..mio caro Bernard, penso che abbiate ragione. Il terreno è ben più importante del microbo. Il terreno è tutto, il microbo è nulla…” (lettera di L. Pasteur a C. Bernard)
Analizziamo da vicino il fondamentale concetto del “terreno”, campo di azione privilegiato della naturopatia.
Ogni bravo contadino per far crescere in modo ottimale le sue coltivazioni e godere di un buon raccolto è consapevole di quanto sia importante poter beneficiare di un terreno favorevole e adatto per le sue colture. Più si attrezzerà per migliorare la qualità del terreno maggiori saranno le probabilità di ottenere buoni e abbondanti frutti.
Cerchiamo di trasportare questo semplice concetto all’organismo umano.
Ogni essere vivente fin dalla nascita ha una propria costituzione che unita alle influenze ambientali lo caratterizza e lo rende un unico ed irripetibile individuo.
Le predisposizioni costituzionali e i condizionamenti ambientali, in positivo o in negativo, interagiscono e modificano la nostra energia vitale; per semplificare il discorso chiameremo con il termine di “energia vitale” questo “bagaglio” in parte innato ed in parte acquisito presente in ogni essere vivente.
É proprio questa energia vitale che consente ad ogni organismo di vivere e crescere in perfetto equilibrio funzionale (e quindi in SALUTE) e di reagire in modo positivo a possibili influenze negative che derivano dall’ambiente esterno.
É la nostra forza vitale, la vis medicatrix naturae degli antichi, che stimola e potenzia le innate capacità di autoguarigione dell’organismo.
Siamo al punto dirimente: l’intervento in naturopatia, interagendo e modificando il nostro terreno, ha come obiettivo prioritario quello di mantenere, stimolare e ove possibile aumentare l’energia vitale presente in ogni essere vivente.
Riconoscendo in una carenza di energia vitale una delle cause principali dell’alterazione dello stato di benessere l’intervento naturopatico, quindi causalista, cerca di rimuovere tutto ciò che ostacola il naturale funzionamento del nostro organismo con conseguente indebolimento della sua energia vitale.
Trattamento quindi di “terreno” e non rivolto invece esclusivamente alla soppressione di sintomi che la moderna medicina classifica come malattie.
A tal proposito mi sembra illuminante riportare un passo di Manuel Lezaeta Acharan, uno dei padri della medicina naturale;
“..la medicina, qualsiasi sia il suo nome, poggia sempre sopra due fondamenti convenzionali: la patologia, che è lo studio delle malattie e la terapeutica che insegna il procedimento per combattere dette malattie. Il professionismo medico, con questi due fondamenti, è condannato all’insuccesso perché opera sopra la malattia che è l’alterazione della salute in grado variabile e con manifestazioni diverse. Si dirige verso un fenomeno negativo, mentre gli insegnamenti devono avere come fine la salute, che è la normale funzionalità dell’organismo, fenomeno positivo. Così l’unico rimedio per allontanare tutte le malattie consiste nel saper coltivare la salute…..lottando contro le malattie la medicina è come il pugile impotente nel distruggere la propria ombra, lottando con essa alla luce della luna…perché un fenomeno negativo è intangibile, inattaccabile e indistruttibile.
Nella sezione dedicata all’energia vitale sono indicati i principi di riferimento indispensabili per rafforzare la nostra “vis medicatrix natuarae” e migliorare il nostro stato di benessere.