La flora batterica

LA FLORA BATTERICA

Nell’articolo sulla colite ho illustrato le funzioni fondamentali che ha l’intestino nel promuovere il benessere del nostro organismo. Qui invece mi voglio soffermare sull’importante ruolo che svolge la flora batterica nel mantenere sempre efficiente l’ecosistema intestinale.
Oggi si sente spesso parlare di probiotici, termine che letteralmente significa “per la vita”, in relazione soprattutto agli effetti benefici dei cosiddetti “batteri amici”.

Se solamente fino a qualche decennio fa l’importante ruolo svolto dai batteri intestinali ha avuto poca considerazione, studi condotti negli ultimi anni dimostrano l’enorme influenza che essi hanno sull’equilibrio omeostatico dell’organismo.
A livello intestinale esiste un insieme di miliardi di batteri che vivono in perfetta sintonia tra loro e con l’organismo che li ospita.
Questi batteri, nella misura in cui sia rispettato un adeguato bilanciamento fra i vari ceppi, influenzano in modo decisivo lo stato di salute per le funzioni che essi svolgono, sia nutrizionali che di difesa ed in particolare:

  • sintetizzano vitamine, in particolare modo quelle del gruppo B (B5,B8,B9,B12) e la vitamina K e influenzano positivamente l’assorbimento di altre tra cui B2,B3,B6.
  • digeriscono il lattosio, favorendo la digestione del latte anche in quei soggetti che hanno perduto la capacità di sintetizzare la lattasi; viene così ridotta di molto la sintomatologia da deficit di lattasi caratterizzata da meteorismo, flatulenza e dolore addominale.
  • fermentano i carboidrati, con produzione di acidi organici ed anidride carbonica.
  • svolgono azione antimicrobica; producono acido acetico e acido lattico che, riducendo il PH ambientale, inibiscono la crescita di batteri potenzialmente patogeni.
  • in particolare i bifidobatteri e i lattobacilli degradano alcune N-nitrosamine cancerogene; al contrario vi sono alcune specie batteriche patogene capaci di trasformare sostanze esogene o endogene in carcinogeni ad azione locale.
  • ostacolano la putrefazione delle proteine, generalmente correlate alla presenza di germi proteolitici e di sostanze tossiche quali l’ammoniaca, fenoli, scatolo, cresolo, acido solfidrico, indolo, nitriti, nitrati e tossine. Tali sostanze, se riassorbite, possono produrre intossicazioni, allergie e numerosi altri disturbi anche gravi.
  • sintetizzano acidi grassi a catena corta che rappresentano la principale fonte di nutrimento della mucosa del colon, oltre a modularne la differenziazione cellulare.
  • formano un efficace barriera contro la proliferazione di batteri esogeni (resistenza alla colonizzazione da parte di patogeni) attraverso un meccanismo di competizione per i siti di adesione a livello delle mucose e mediante la produzione di fattori battericidi.
  • hanno azione immunomodulante ed immunostimolante in particolare attraverso: Aumento della produzione di anticorpi circolanti. Potenziamento della risposta immunitaria cellulo-mediata a livello sistemico. Aumento della risposta immunitaria locale (linfociti e placche del Peyer) Aumento dell’attività delle cellule NK (natural killer) Incremento dei livelli ematici di interferone.
  • metabolizzano la bilirubina, deconiugano i sali biliari, intervengono nel metabolismo degli ormoni steroidei.

Nell’adulto sano l’intestino costituisce un ambiente assai favorevole per la crescita dei batteri ed infatti sono circa 400 i ceppi batterici che possono essere isolati. Ovviamente le caratteristiche delle diverse parti dell’intestino condizionano il tipo di batterio. La composizione della flora batterica varia anche con l’età ma in sintesi sono due i tipi principali:

  • SACCAROLITICA costituita da streptococchi, lattobacilli aerobi e bifidobatteri anaerobi che utilizzano soprattutto il glucosio con produzione di acido lattico.
  • PROTEOLITICA costituita da escherichia coli, klebisella, proteus, clostridi e batteroidi (anaerobi) che utilizzano prevalentemente aminoacidi con produzione di acido acetico, acidi grassi a catena corta, etanolo e CO2.

L’equilibrio tra questi due tipi di flora, labile nel lattante, diventa più stabile nella successiva età pediatrica ed in quella adulta.
Lo squilibrio tra le popolazioni batteriche che costituiscono il normale ecosistema intestinale è definito disbiosi per la presenza di batteri anomali, come proteus e clostridi che si insediano e rapidamente si moltiplicano.
Le malattie intestinali e quelle infettive sono le principali, ma non le sole, condizioni in cui si rende spesso indispensabile una batterioterapia per via orale. La somministrazione di fermenti lattici vivi risulta particolarmente indicata in corso di terapia antibiotica; similmente anche la malnutrizione, le dispesie, la diarrea acuta possono trarre grande vantaggio dall’impiego di fermenti lattici.
Uscendo dal campo strettamente digestivo, esistono numerose condizioni in cui il ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema intestinale può dare un contributo decisivo nella risoluzione di diversi disturbi.
E’ il caso della sindrome premestruale nella quale è stata osservata un’associazione con dismicrobismo intestinale e una prevalenza della flora di tipo putrefattivo.
Altro ambito di notevole interesse è quello delle infezioni delle vie urinarie. In questo caso lo scopo del riequilibrio della flora batterica intestinale non è solo quello di riparare i danni indotti dall’antibioticoterapia ma anche per “bonificare” l’intestino al fine di impedire eventuali recidive in quanto alla base delle infezioni delle vie urinarie in generale ma anche delle prostatiti ci sono fattori di tipo enterogeno in grado di sostenere un circolo vizioso che culmina con l’aggressione urogenitale da parte di patogeni di provenienza intestinale.
Terminiamo questo importante argomento elencando quali possono essere i motivi principali in grado di alterare il nostro ecosistema intestinale:

  • fisiologici: alimentazione non idonea ed età. Quest’ultimo fattore può indurre importanti modificazioni di tipo qualitativo; nel giovane, ad esempio, i lattobatteri raggiungono concentrazioni elevate, mentre nell’anziano si osserva una riduzione significativa dei bifidobatteri e un aumento dei coliformi e dei miceti.
  • patologici: malattie intestinali acute e croniche, patologie sistemiche, alterazioni ormonali, stress, malattie, malattie immunologiche, epatopatie.
  • iatrogene: interventi chirurgici, antibioticoterapia, terapie cortisoniche, farmaci psicotropi, analgesici e antiflogistici di sintesi, additivi chimici. E’ da tenere presente che nel caso di antibiotici e degli altri farmaci citati non è solo la somministrazione di essi a provocare il danno intestinale ma anche la loro assunzione attraverso la carne di animali ai quali sono state somministrate queste sostanze.
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